Archive from giugno, 2009
Giu 30, 2009 - Naturalmente Belle    Commenti disabilitati su Aromi anti-stress ed energizzanti, ora le terme puntano ‘al naso’

Aromi anti-stress ed energizzanti, ora le terme puntano ‘al naso’

Roma, 29 giu. – (Adnkronos) – Profumo di agrumi e magnolia contro le ‘gambe pesanti’; essenze di lavanda, muschi e vaniglia anti-cellulite; aroma di sandalo, cannella e noce moscata tonificanti ed energizzanti; canfora, melissa e cioccolato anti-stress; profumo di uve rosse contro segni del tempo. Così le terme puntano ‘al naso’. E, modernizzando il ‘vecchio’ e benefico fango, lo abbinano a nuove formule di benessere, come percorsi olfattivi e polisensoriali personalizzati.

Fra i pionieri di questo nuovo trend i GB Thermae Hotels di Abano Terme che, proprio partendo dallo studio delle virtù benefiche dei profumi, hanno ideato un’originale offerta di ‘relax e bellezza’: è “Il Benessere degli Dei”, un programma che prevede diversi percorsi, ciascuno ispirato a una divinità e abbinato al colore e al profumo che meglio esprime le peculiarità di ogni trattamento e la tipologia di benessere che può generare.

Messi a punto con la collaborazione del dottor Paolo Vranjes, farmacista, chimico e cosmetologo, consulente GB Thermae Hotels, i ‘percorsi degli Dei” consistono in programmi psicofisici e polisensoriali, che combinano rituali di massaggio creati per ogni singolo trattamento; prodotti cosmeceutici a base di cellule staminali vegetali estratte dalla quercia inglese e da farmaceutici fitosomiali, abbinati a un nuovo impiego dei fanghi maturi e dell’acqua termale di Abano; percorsi olfattivi per risvegliare le emozioni e stimolare le secrezioni delle serotonine, note come mediatori dello stato di benessere, del buonumore e della positivita’.

La novità dei trattamenti, che reinterpretano e rinnovano il tradizionale concetto termale, consiste proprio nella componente essenziale dei ‘fanghi più attivi aroma-emozionali’, combinazione tra il sapere termale e le emozioni regalate dalla profonda stimolazione dell’olfatto. “In particolare – spiega Vranjes – vengono stimolati recettori dell’olfatto che sono collegati alla zona limbica del cervello, nella quale viene immagazzinata la nostra memoria. Si richiama così il ‘ricordo’ di emozioni olfattive piacevoli, andando a stimolare la secrezione di serotonina, nota anche come ‘l’ormone del buonumore’ .

Ma come avviene nella pratica il ‘trattamento degli Dei’? Innanzitutto il corpo viene vaporizzato ‘a nuvola’ con acque profumate alle essenze aromatiche, proprio per regalare sin dall’inizio una profonda sensazione olfattiva. In una particolare zona del corpo, viene poi applicato un sottile impacco di fango, precedentemente preparato con cosmeceutici a base di cellule staminali attive che potenziano le azioni del fango maturo. Completano il rituale, un bagno termale alle idroessenze e una lenta colatura e stesura d’olio sul corpo, in un ambiente con luce soffusa e candele profumate per un’atmosfera di totale relax.

“Abbiamo individuato nei percorsi ‘Benessere degli dei’ una serie di trattamenti adatti all’ospite di oggi che ha necessità di avere un grande benessere e di ricaricare le batterie in brevissimo tempo”, spiega Chiara Borile, Marketing Manager dei GB Thermæ Hotels, gruppo che conta 5 hotel, tra i più prestigiosi di Abano, con un’ampia capacità ricettiva: 852 camere, per un totale di 1601 posti letto e un numero di presenze nel 2008 che ha sfiorato i 170 mila ospiti, con un soggiorno medio per cliente di 7 giorni. Non a caso Abano, nel cuore del bacino Euganeo, insieme a Montegrotto, Galzignano e Teolo costituisce la più grande area termale d’Europa. E accoglie ogni anno oltre tre milioni di ospiti, grazie a una capacità ricettiva di 108 alberghi con annessi gli stabilimenti termali e un totale di 19.640 posti letto.

Con ciascun ‘percorso degli Dei’ “offriamo cinque ore di puro relax polisensoriale – spiega ancora Chiara Borile – suddivise in due mezze giornate per una o due notti di soggiorno. Le proprietà antiossidanti e disintossicanti della fangoterapia, delicatamente applicata sulla pelle alla temperatura di 36 gradi centigradi, vengono esaltate dai principi attivi dei prodotti spennellati sul fango per renderlo ancora più attivo che diventa così ‘Fango più’. Così, grazie all’utilizzo dell’acqua termale e del fango maturo possiamo trasformare un breve soggiorno ai GB Thermae Hotels in una esperienza unica ed esclusiva. Con questi programmi abbiamo voluto inoltre dare all’ospite un’ampia possibilità di personalizzare il percorso grazie alle diverse tipologie di trattamento”.

In particolare, il percorso giallo ispirato ad Apollo, Dio del Sole, ha un’azione detossinante; quello rosso, dedicato a Saturno, Dio dell’energia vitale, ha un’azione rigenerante e anti-age; il percorso verde, ispirato a Morfeo, il Dio dei sogni, è anti-stress e rilassante; mentre quello blu, dedicato a Nettuno, Dio del mare, riattiva la micro-circolazione, combattendo gonfiore, fragilità capillare e ritenzione idrica; infine quello bianco, ispirato al colore simbolo dell’unione di tutte le sfumature cromatiche, prevede a sua volta due programmi per una full immersion nel benessere olfattivo e nel riequilibrio psicofisico.

Giu 21, 2009 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Digiune per ubriacarsi, anoressia da happy hour contagia milano

Digiune per ubriacarsi, anoressia da happy hour contagia milano

(Adnkronos Salute) – Sfiancanti digiuni di 24, 48 ore. Solo acqua e sigarette per tenersi in piedi fino alle 7 di sera. E’ il rito pre-happy hour per molte adolescenti anoressiche. Scatta in vista di serate scandite da file di ‘one shot’, bicchierini di superalcolici bevuti quasi a stomaco vuoto, o dopo avere spiluccato qua e là dal buffet dell’aperitivo.

Nei mille volti dell’anoressia c’è anche questo: si chiama ‘drunkoressia’ ed è una delle spie del disturbo alimentare. Astinenza dal cibo per potersi permettere ‘l’abbuffata alcolica’. Perché chi soffre di anoressia è consapevole delle calorie presenti in un cocktail, ma deroga alle rigide regole alimentari che si impone per cedere al fascino dell’alcol, disinibente e facilitatore dei rapporti sociali. E lo fa solo attivando meccanismi preventivi di compensazione. Una sorta di dieta in cui il cibo è sostituito dal bicchiere.

Il fenomeno è stato osservato e descritto oggi durante un convegno a Milano, da un medico di medicina generale della metropoli, Maria Cristina Campanini. Ma gli esperti confermano: “La tendenza a eccedere con l’alcol è molto diffusa fra anoressiche e bulimiche, che lo ‘usano’ in relazione al loro disturbo”, spiega Dasha Nicholls, psichiatra dell’infanzia e dell’adolescenza e co-direttore del servizio di Feeding and Eating Disorders nel Great Ormond Street Hospital di Londra.

C’è chi affoga nel rum l’ansia di aver mangiato troppo e chi beve per indursi un senso di sazietà. O ancora chi lo fa per superare difficoltà di relazione, o sulla scia di impulsi incontrollabili. Oppure perché l’alcol è una delle vie più semplici per arrivare a vomitare. “Nel mio studio – racconta Campanini durante il convegno, organizzato dall’ospedale San Paolo di Milano per presentare un progetto per bambini e adolescenti con questi problemi – sono passate diverse ragazze con disturbi alimentari. Di queste due sono morte, una suicida.

Ragazze che, una volta costruito un rapporto di fiducia, raccontano delle ‘file’ durante gli happy hour. Non file per pagare o servirsi al buffet. Ma file di bicchierini superalcolici che bevono, uno dietro l’altro, per sentirsi sazie e disinibite”. L’identikit della ragazza anoressica? “Ottimi voti a scuola, ben vestita, perfezionista – elenca Campanini – E’ informatissima su diete e cibi ipocalorici, ha visitato tutti i siti Internet dedicati alla salute e al benessere, e ce ne sono circa 50 milioni sul web. La vedi nella sala d’attesa con l’inseparabile bottiglia d’acqua nella borsa, utile per reintegrare i liquidi”.

Una volta sul lettino, nega la malattia, chiede lassativi e diuretici, riferisce problemi come la scomparsa delle mestruazioni, fingendo di non capire che sono i classici campanelli d’allarme dell’anoressia. “Al medico queste ragazze chiedono 4-5 certificati di idoneità sportiva – prosegue Campanini – perché si sottopongono a sfiancanti programmi di attività fisica per tenersi in forma. Fanno danza e palestra e non disdegnano sport durissimi, come quelli che vanno di moda adesso, dall’hydrospinning all’acquagym”. Se sono accompagnate dai genitori, emergono subito i conflitti. “In genere – ragiona il medico – le anoressiche hanno alle spalle una madre oppressiva e un padre assente. Facile, all’inizio, nascondere i problemi con il cibo: saltano la colazione, a pranzo sono sole a casa. Piuttosto che mangiare, fumano un paio di sigarette”.

A nulla serve metterle di fronte al loro peso irrisorio. “Hanno una percezione alterata del loro corpo – spiega ancora l’esperta – continuano a vedersi grasse anche quando l’ago della bilancia le contraddice”. Alla base c’è sempre un disagio. Insicurezza, difficoltà ad interagire con i coetanei, qualcosa che le spinge a farsi del male. “E i modelli con cui crescono oggi gli adolescenti non aiutano. Soprattutto le ragazze – sottolinea Campanini – devono fare i conti con minigonne, pantaloni a vita bassa e magliette minimal. Una moda che richiede corpi longilinei. Troppo lontani dalla normalità”.

Secondo la specialista, il gioco di squadra fra specialisti e medici di medicina generale è una delle vie più efficaci per intercettare e aiutare chi soffre di disturbi alimentari. “Abbiamo bisogno di collaborare con gli specialisti. Servono centri di riferimento, numeri di telefono ai quali rivolgersi anche a tarda sera, indirizzi e-mail con cui tenersi in contatto. Perché, se riesci ad agganciare una paziente, l’appoggio del centro specializzato deve essere immediato. Sono ragazze furbe e sanno come fregarti. Il rischio è che scappino via”.


Giu 21, 2009 - Naturalmente Belle    Commenti disabilitati su Estate: incubo cellulite per 8 italiane su 10

Estate: incubo cellulite per 8 italiane su 10

Roma, 18 giu. (Adnkronos Salute) – Con l’arrivo della stagione calda l’incubo cellulite torna a insidiare le italiane di ogni età. E’ ,infatti, un problema ‘democratico’, “che colpisce l’80% delle donne dai 20 anni poi. Si tratta di un’alterazione del tessuto adiposo, che da omogeneo diventa prima edematoso, poi nodulare, quindi fibronodulare. E che con l’età si trasforma: da vera cellulite, a 50 anni si passa a quella falsa, dovuta a un allentamento dei tessuti che scivolano l’uno sull’altro, un po’ come un pantalone troppo largo”. Lo spiega Maurizio Valeriani, primario di Chirurgia plastica del San Filippo Neri di Roma, alla vigilia di un corso internazionale in programma domani a Napoli.

L’incontro su ‘Cellulite e distrofie del tessuto adiposo’ è organizzato da Francesco D’Andrea della II Università di Napoli, vanta relatori italiani e stranieri, fra cui Carlo D’Aniello, chirurgo plastico e presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica (Sicpree), e intende fare il punto sulle ultime novità in materia. “Preoccuparsi della cellulite a ridosso della partenza per le vacanze è inutile – ammonisce l’esperto – Occorre puntare sulla prevenzione e difendersi tutto l’anno, anche a tavola, magari con la ‘dieta colorata’.

A contrastare questo disturbo del microcircolo, infatti, sono frutta e verdura ricche di antiossidanti e vitamina A, C ed E.  Dunque more e lamponi, uva, arance, carote, melanzane, albicocche e melone. Ma anche tanto pesce – suggerisce Valeriani – Mentre è bene guardarsi da troppo prosciutto, insaccati e fritti o cibi salati, che favoriscono la ritenzione”.


Per gambe da silfide, meglio non esagerare con vino o birra, ed evitare i superalcolici e dolci. “Sì invece – concede – a qualche gelato di qualità per vincere la calura estiva e la disidratazione, meglio se alla frutta”. Fra gli alleati della cellulite, invece, gli “abiti stretti e i jeans skinny tanto di moda fra le giovanissime: sono belli ma nemici del microcircolo”, assicura l’esperto.

Il grasso non è solo cattivo, spiega Valeriani. “Nel tessuto adiposo si cela una miniera di cellule staminali adulte, in grado di dare origine a nuove cellule di grasso e ai fibroblasti: già le utilizziamo per migliorare, ad esempio, l’aspetto della dermatite da raggi”. Magra consolazione, forse, per le tante italiane alle prese con la pelle a buccia d’arancia e l’incombente prova costume. “La buona notizia è che la cellulite si può contrastare oggi in modo efficace, anche se – raccomanda – non è bene pensarci all’ultimo momento”.